I Vitigni Resistenti per una viticoltura sostenibile

Il concetto fondamentale è la sostenibilità ambientale, un’argomentazione sempre più di rilevante interesse che oggi (purtroppo) rappresenta un’urgenza piuttosto che una prevenzione.

Anche il settore viticolo non si esime dall’essere parte di questo ciclo e quando si parla di vitigni resistenti si parla soprattutto di impiego di suddette varietà per ridurre l’impatto ambientale.

Come spesso accade numerose sono le controversie riguardo a tematiche così delicate, ma noi ce ne occuperemo a titolo divulgativo, potendo magari scaturire in voi la curiosità di degustare in futuro vini PIWI per farvi un’idea più completa e precisa.

La sperimentazione scientifica prosegue di pari passo con l’innovazione e l’incontro con le sempre più disparate esigenze; lo studio della materia e del fantastico mondo della genetica risulta di vitale importanza per apportare migliorie in campo e in vigna.

Il miglioramento genetico della vite ha una lunga storia: prima ottenuto con gli incroci classici, poi con lutilizzo dellingegneria genetica. I risultati sono molto promettenti, ma bisogna anche vincere i preconcetti dellopinione pubblica verso le innovazioni nate dal progresso scientifico (A. Scienza, 2016). *

*fonte dati AssoEnologi “Viaggio nei vitigni resistenti”

Potatura in Vigna

Potatura in Vigna

Vitigni resistenti e resistenza alle malattie fungine

Parallelamente agli eventi ambientali che ci coinvolgono, sta crescendo sempre più il numero di viticoltori che desiderano lavorare con viti che posseggano una resistenza alla malattie fungine senza l’impiego di anticrittogamici.

In viticoltura una notevole quantità di pesticidi viene utilizzata come metodo di prevenzione per contrastare l’insorgenza di funghi e muffe e sebbene la viticoltura rivesta solo il 3% della superficie agricola europea, in questo settore vengono utilizzati il 65% di tutti i fungicidi impiegati in agricoltura. Una prospettiva allarmante che ha coinvolto la commissione europea ad emanare regole ancor più restrittive con l’obiettivo di dimezzare l’uso di tale sostanze entro il 2025. *

In una visione del mondo sempre piùgreenla genetica può venire incontro ai viticoltori trovando delle soluzioni alternative contro le malattie della vite più resistenti, come per esempio la peronospora e l’oidio.

Primo piano foglia della vite colpita da peronospora (Plasmopara vitikola)

Primo piano foglia della vite colpita da peronospora

*fonte dati AssoEnologi “Viaggio nei vitigni resistenti”

Cosa sono i Vitigni Resistenti

“Vitigni resistenti o innovativi”, comunque li chiamiate, essi rappresentano un’alternativa rispetto alla viticoltura tradizionale e costituiscono un gruppo di varietà ibride altamente resistenti alla malattie fungine in grado di contrastare oidio e peronospora senza necessità di trattamenti fitosanitari.

I trattamenti che generalmente vengono operati in vigna sono: i fitofarmaci o l’applicazione di rame e zolfo. Per quanto il rame non rappresenti un rischio nell’immediato (e compia anche bene il suo lavoro) è un metallo pesante che si accumula nel suolo e non degradandosi può causare danni ingenti (compattamento del terreno, inquinamento falde acquifere…).

Condurre pratiche viticole atte a migliorare le condizioni della pianta in vigna – gestendo la presenza di popolazioni di insetti o microrganismi – è un’operazione essenziale per la sanità delle uve e la conseguente produzione di vini di qualità. L’uso moderato e consapevole degli strumenti che abbiamo a disposizione (fitofarmaci, rame, zolfo…) possono aiutare nella gestione, ma potrebbe non essere sufficiente. È così che nasce l’esigenza di unire una viticoltura più sostenibile e rivolta al futuro, alla tradizione.

Le varietà ibride simboleggiano una svolta importante e hanno lo scopo di ottenere vitigni resistenti con un profilo aromatico di qualità, resistenza alle malattie (con annesso minor impatto ambientale) ed infine esprimere buone propensioni agronomiche.

Uva Bronner - Vitigni Resistenti

Uva Bronner – Esempio di vitigno resistente

Come nascono: l’ibridazione

La via per arrivare al risultato è l’ibridazione: cioè la fecondazione fra specie di vite diverse, ma geneticamente affini. I nuovi vitigni erediteranno da un lato la resistenza ai funghi di alcune specie americane e asiatiche, dall’altro le qualità organolettiche della vite europea.

L’ibridazione potrebbe apparire semplice, ma è in realtà un processo complesso, lento e faticoso che può durare anche 15 anni solo per ottenere un genotipo resistente – ora la pratica si è accelerata con l’impiego di una tecnica attraverso cui è possibile individuare il gene della resistenza già nel seme.

Uno dei primi esempi di ibridazione la storia ce lo racconta quando l’Europa nell’800 dovette sopperire alla piaga dell’oidio e della peronospora – malattie crittogame arrivate in Europa dall’America del Nord – effettuando i primi incroci tra la Vitis Vinifera L. e le vitis selvatiche americane.

Da quel momento fino ad oggi fu un continuo sperimentare per trovare degli ibridi che rispondessero alle esigenze, ma non sempre i risultati furono soddisfacenti. Infatti capitava che non fossero efficienti contro la malattia al 100% (richiedendo comunque l’intervento di rame o zolfo); oppure che dessero risultati di scarsa qualità organolettica e salubrità, come nel caso degli ibridi di prima generazione.

Ma i primi risultati riguardanti varietà di vite ottenute con incrocio e selezione (resistenti alle crittogame e di buona qualità delle uve e dei vini) sono stati ottenuti in Italia dall’Università di Udine e da Vivai Cooperativi Rauscedo (VCR), con un programma di miglioramento genetico iniziato nel 1998.

Uva Solaris

Uva Solaris

Come avviene l’ibridazione

Dopo aver eliminato la caliptra e gli stami presenti nel fiore, si procede alla fecondazione tra il fiore femminile e il polline selezionato. Dall’ottenimento dei vinaccioli (semi), si passa alla semina e al monitoraggio delle piante germogliate.

Gli ibridi in natura possono essere di quattro tipologie:

  • inter-familiari (rarissimi incroci tra due membri di diverse famiglie)
  • inter-generici (incroci tra generi diversi)
  • inter-specifici (incroci tra specie diverse, ad esempio V. labrusca x V. vinifera L.)
  • intra-specifici (incroci tra due sottospecie)

Queste ultime due sono di maggiore interesse agronomico.

Uva Souvignier gris

Uva Souvignier gris

Vitigni resistenti in Italia

In Italia la viticoltura per la produzione di uva da vino è limitata alle varietà iscritte al Registro Nazionale secondo il decreto (Dpr 24 dicembre 1969, n. 1164 e successive modifiche).

Dal 2009 però le cose sono cambiate e per i vini a denominazione Igtè consentito l’uso delle suddette varietà, come nel caso degli ibridi “Bronnere “Regent (resistenti alle malattie fungine) che sono ammesse alla coltivazione per la produzione di vino limitatamente alla Provincia Autonoma di Bolzano.

Nel 2013 Piwi International con l’appoggio della Provincia autonoma di Bolzano chiede l’iscrizione di due varietà a bacca bianca provenienti dal Catalogo tedesco (Muscaris B. e Souvignier gris B.)

Dal 2015 nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite, sono state registrate ufficialmente le prime varietà resistenti ottenute in Italia: 10 vitigni (5 bianchi e 5 neri) nati dalla collaborazione tra l’Università di Udine e VCR con la partecipazione della Regione Friuli Venezia Giulia.

Tra le varietà più comuni vi sono tre vitigni che abbiamo già citato a cui poter porre attenzione: Solaris, Souvignier Gris e Bronner.

Vigneto

Vigneto

Solaris

Il vitigno Solaris, creato nel 1975, è un incrocio tra Merzling e (Saperavi servernyi x Muscat Ottonel). I vini che derivano da questa varietà presentano generalmente similitudini olfattive con lo Chardonnay, implementando il bouquet con sentori di frutta esotica, spezie, mela, nespola, agrumi, pesca e susina. Al gusto incisive sono le note di acidità e morbidezza.

Bronner

Il vitigno Bronner ottenuto nel 1975 tra l’incrocio di Merzling e Geisenheim 6494 (tra i cui progenitori vi sono Riesling e Pinot Grigio) nasce come variante del Pinot Bianco, con cui condivide non solo una parte del genoma ma anche caratteristiche varietali. Aromi delicati e lievemente fruttati con note verdi. Frutta a polpa bianca, mela verde e spezie delicate. Al gusto predomina la mineralità.

Souvignier Gris

Il vitigno Souvignier Gris nato nel 1983 dall’incrocio tra Cabernet Sauvignon e Bronner. Il Souvignier Gris unisce le caratteristiche del Pinot, del Sauvignon Blanc e del Riesling. Un vino che verte su note di frutto giovane, fresco ed erbaceo. Agrumi, frutta esotica e albicocca. La nota vegetale (erbacea) è ben integrata e nel complesso è un vino che si presenta ben strutturato.

Le associazioni

Chi si approccia a questo mondo trova riferimento in due enti cardine:

Logo Piwi International

Piwi International

Piwi International è un’associazione di vivaisti il cui nome deriva l’abbreviazione di pilzwiderstandsfähig” che in tedesco significa “resistenti alle malattie fungine”.

Forse è il nome più comune che possiate sentire associato a queste varietà ibride in quanto sono portavoce di queste pratiche viticole.

Le viti PIWI hanno un’alta resistenza alle malattie e consentono una significativa riduzione dell’uso dei pesticidi.

Vivai Cooperativi Rauscedo (VCR)

Vivai Cooperativi Rauscedo (VCR)

I Vivai Cooperativi Rauscedo (VCR) sono il vivaio viticolo più grande al mondo con 1.200 ettari di superfici a vivaio e 1.400 ettari di piante madri portinnesto in grado di produrre 4.000 combinazioni diverse di barbatelle.

Inoltre posseggono un centro sperimentale attivo sin dal 1965, fulcro dello sviluppo di centinaia di cloni, portinnesti di nuova generazione e varietà resistenti alle principali fitopatie.

Se siete curiosi di degustare qualche vino proveniente da vitigni resistenti, di seguito trovate il link della pagina di Trovino dedicata ai Vini Piwi. Buona degustazione!

Credits Immagini: le tre foto dei vitigni sono prese dal sito della cantina Thomas Niedermayr

Approfondimenti Tecnici su questo Blog:

Sin da bambina cercava di imprimere nella memoria i profumi, i sapori e i ricordi legati a ciò che assaporava, e poi un giorno ecco arrivare il primo sorso di vino … da quel momento è scoccata la scintilla. Sommelier Ais e studentessa di Viticultura ed Enologia, nel luglio del 2019 termina il Master Alma - Ais. Divulgatrice di esperienze enoiche e non solo, oggi scrive per testate di settore.

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Vitigni

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Sin da bambina cercava di imprimere nella memoria i profumi, i sapori e i ricordi legati a ciò che assaporava, e poi un giorno ecco arrivare il primo sorso di vino … da quel momento è scoccata la scintilla. Sommelier Ais e studentessa di Viticultura ed Enologia, nel luglio del 2019 termina il Master Alma - Ais. Divulgatrice di esperienze enoiche e non solo, oggi scrive per testate di settore.


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