Terra difficile la Maremma, ma terra di grande bellezza, dove l’acqua – dolce, salmastra o salata che sia – fa parte della storia, della fatica e della vita quotidiana. È una terra di colline e di pianure, di boschi e di paludi, di campi e di lagune e proprio in molti di quei campi, faticosamente sottratti a una natura così ricca da divenire talvolta una sovrana tiranna, dai tempi degli Etruschi gli uomini e le donne coltivano la vite trovando nel vino un fedele compagno di viaggio lungo il lento scorrere dei secoli.
Podere Casina – a Istia d’Ombrone, tra le colline del grossetano – ben interpreta lo spirito enoico di questa terra, avendo fatto del Sangiovese piccolo e del suo vino più noto, il Morellino di Scansano, la propria bandiera senza dimenticare, però, la vicinanza di questi colli al mare e dedicando, pertanto, parte del proprio impegno anche a altri vitigni – e vini – tipicamente mediterranei quali il Syrah e il Vermentino.
Il Morellino e la Maremma: un matrimonio d’amore
Il Sangiovese è il più diffuso vitigno da vino italiano, occupando il 12% della superficie totale dei vigneti; è presente praticamente ovunque, con l’esclusione della Valle d’Aosta e dell’Italia Nord Orientale. In Italia, l’utilizzo del Sangiovese è previsto dai disciplinari di ben 104 Denominazioni di Origine Controllata; inoltre, ben 10 sono le DOCG che, tra Toscana, Umbria e Marche, utilizzano questo vitigno in purezza o unitamente ad altre varietà (tratto da Registro Nazionale delle Varietà di Vite). Quanto scritto rende, nei fatti, questo vitigno una delle colonne portanti della vitivinicoltura italiana.
Le più recenti tecniche biomolecolari hanno permesso un’approfondita revisione delle parentele e della provenienza di questo vitigno. La teoria oggi maggiormente accreditata ritiene il Sangiovese derivante da un’ibridazione spontanea tra Ciliegiolo e un antico vitigno di Calabria, il Calabrese di Montenuovo. Queste ricerche – unitamente al fatto che in Calabria, dov’è tutt’oggi presente, il Sangiovese sia noto, ad esempio, con i nomi di Nerello, Nerello Camporu, Tuccanesi – portano a ritenere che proprio questa Regione, o per lo meno l’Italia Meridionale, debba essere considerata il luogo di nascita di questa grande varietà.
In Toscana, tradizionalmente, si distinguono due gruppi di cloni: il Sangiovese grosso, chiamato Brunello a Montalcino, Prugnolo gentile a Montepulciano e Sangiovese di Lamole a Greve in Chianti, e il Sangiovese piccolo – a cui appartiene proprio il Morellino – nel resto della Regione.
Il Sangiovese è un vitigno difficile sia in vigna sia in cantina, che risente enormemente degli aspetti pedoclimatici dei territori di coltivazione. Trova generalmente condizioni ottimali a quote comprese fra i 200 e i 600m s.l.m., su suoli non troppo fertili e ben drenanti; ad eccezione della zona di produzione del Morellino di Scansano Docg, il Sangiovese difficilmente regala grandi risultati nelle aree prossime alla costa.
L’area di produzione del Morellino di Scansano Docg comprende la zona collinare che occupa la porzione sud-orientale della Provincia di Grosseto, tra i fiumi Ombrone e Albegna, e che include l’intero territorio del Comune di Scansano, buona parte di quello di Magliano in Toscana e una parte dei territori comunali di Manciano, Grosseto, Campagnatico, Semproniano e Roccalbegna.
La temperatura media annuale è di circa 15°C sulla costa per diminuire intorno ai 13 – 14°C nelle colline dell’entroterra; la piovosità media è di circa 620 mm. Le precipitazioni si concentrano nei mesi autunno-invernali durante i quali sono frequenti rovesci temporaleschi; le primavere e le estati sono spesso molto aride. I suoli, generalmente non molto profondi, sono a tessitura franco-limosa o franco-sabbiosa nella parte occidentale per divenire a tessitura franco-argillosa o franco-limosa nella parte orientale.
Per la produzione del Morellino di Scansano Docg il disciplinare prevede l’utilizzo di Sangiovese per almeno l’85%; possono concorrere, per il rimanente 15%, altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Toscana. È prevista una tipologia Riserva, che deve essere sottoposta ad un periodo di invecchiamento non inferiore ai due anni, di cui almeno uno in botte di legno; è altresì prevista la menzione di vigna.
Podere Casina: dove il Mediterraneo diviene vino
Podere Casina nasce nel 1987 dal lavoro e dalla passione di Rahel Kimmich e Marcello Pirisi, che acquistano e riportano in produzione 45ha di terreno da lungo tempo abbandonato realizzando ex novo vigneti, abitazione e cantina. Attualmente, l’Azienda può contare su 12ha di vigne, condotte con i criteri dell’agricoltura integrata, in grandissima parte coltivate con Sangiovese e Syrah; che – insieme al Vermentino, ottenuto da uve acquistate da produttori di estrema fiducia – rappresentano vitigni e vini strettamente legati al bacino del Mediterraneo e alla sua storia, rafforzando in tal modo il legame fra l’Azienda e il suo territorio. La gestione delle vigne e della cantina è svolta interamente in famiglia, grazie anche al fondamentale aiuto dei tre figli Andrea, Ivan e Michele. Una nota di merito particolare va a Rahel che dipinge personalmente le etichette dei propri vini oltre a realizzare interessanti dipinti.
Le vigne di proprietà sono situate a quote comprese fra i 10 – 20m e i 180m su suoli argillosi con abbondante scheletro calcareo, che si arricchisce di galestro alle quote più elevate; le uve provenienti dalle vigne poste alle maggiori altitudini sono riservate alla produzione dei vini di maggior pregio.
Le pratiche di cantina sono state decise nel massimo rispetto dell’ambiente e della tipicità dei vitigni: ecco quindi emergere una naturale spiegazione per la scelta di affidarsi alle fermentazioni spontanee oppure di sottoporre i vini a filtraggi molto “leggeri” al fine di preservarne l’integrità.
Podere Casina offre anche ospitalità sia in un’accogliente abitazione indipendente sia in un appartamento all’interno della casa di famiglia.
Morellino di Scansano Docg – 2015 – L. 0316
Ottenuto da uve Sangiovese piccolo (90%) e Syrah (10%), questo Morellino di Scansano Docg conserva le ultime screziature porpora, che ne impreziosiscono l’intenso color rubino ben predisponendo all’assaggio. Il bouquet è fine, tipico e di buona complessità e offre sentori fruttati di fragolina di bosco e mora arricchiti dalle note floreali del glicine nonché da piacevoli sensazioni di spezie dolci; una lieve mineralità, riconducibile alla grafite, ne completa il panorama olfattivo.
In bocca, la gradevole struttura tannica sostiene, con il prezioso contributo di freschezza e sapidità, il buon corpo di questo vino dando vita a un insieme equilibrato e di beva piacevole.
Degustazione del 12 settembre 2016
Morellino di Scansano Docg – 2013
Rispetto all’assaggio precedente, l’annata 2013 si offre allo sguardo di un pieno color rubino intenso; il panorama olfattivo, pur mantenendo un impianto sostanzialmente analogo, si rivela di maggior intensità e complessità grazie alla presenza dei sentori di pepe nero, tipici del Syrah, nonché all’intrigante nota ematica che gli conferisce più profondità e ampiezza. In bocca, mantiene una gradevole freschezza e tannini fitti ed eleganti che, unitamente alla più che buona struttura, gli donano armonia ed eleganza.
Degustazione del 25 aprile 2016
..Rah – Toscana Igt – 2011 – L. 0413
Prodotto con uve Syrah in purezza e maturato per 12 mesi in botti piccole, questo vino, dall’impenetrabile color rubino ancora ammantato degli ultimi riflessi porpora, non può non affascinare fin dal primo sguardo. Il naso – ampio, complesso, fine e piuttosto scuro – si presenta con ricche e mutevoli note fruttate capaci di spaziare dalla ciliegia molto matura al mirtillo nero, dalla prugna disidrata all’uva fragola. Nel bicchiere, col trascorrere dei minuti, il vitigno si palesa offrendo sentori speziati di pepe nero e chiodi di garofano a cui si affiancano le sensazioni floreali del glicine e quelle minerali della grafite; il già complesso bouquet si completa con profumi di cioccolato fondente e tamarindo.
In bocca è ampio, di corpo, succoso e con tannini piacevoli pur nella loro gioventù non ancora dimenticata; la vena acida e una più che spiccata sapidità, oltre alla struttura tannica, ne sostengono la struttura fondendosi armoniosamente al fine di regalarci un assaggio di sicuro interesse.
Degustazione del 28 agosto 2016
Podere Casina
Piagge del Maiano 74
58040 Istia d’Ombrone (GR)
Tel: 0564 408210
info@poderecasina.com
Sito Web